Chi è stato bambino in un periodo nel quale sullo schermo non c’erano maialini rosa e bambine russe, si ricorderà di Cino Tortorella, o meglio, del Mago Zurlì.
È stato colui che ha fatto parlare Topo Gigio, e che ha introdotto tanti bimbi alla prima esperienza sul palco: emozionati e felici di poter cantare delle canzoncine che –loro ancora non lo sapevano – avrebbero fatto la storia della musica per bambini.
Patron dello Zecchino d’Oro, dunque, ma non solo: Cino Tortorella alias Mago Zurlì pare sia stato scoperto da Umberto Eco, affascinato dalla performance teatrale “Zurlì, il Mago Lipperlì”.
AMA Onoranze Funebri Roma, agenzia funebre di Roma, vuole omaggiare Cino Tortorella, ricordandolo con questo breve articolo.
La capacità di comunicare utilizzando una gestualità non scontata ed accattivante sembra che Cino Tortorella l’avesse appresa ai corsi di recitazione sostenuti al Piccolo di Milano; e questo, unitamente ad una comunicazione gentile, limpida e dolcissima lo portò a diventare in breve tempo il beniamino di tutti i bambini.
Era una televisione in bianco e nero, quella, con delle fasce orarie dedicate alla tv dei ragazzi, senza canali tematici con cartoon ventiquattr’ore su ventiquattro. E in quel tempo prestabilito dedicato ai piccoli, il Mago Zurlì fece la storia utilizzando solamente una mantella azzurra, la bacchetta magica e alcuni lustrini tra i capelli.
Una divisa di cui i colori ancora si potevano soltanto intuire ma che – forse proprio per questo – garantiva un’aurea di magia tale da trasportare i piccoli spettatori nel mondo dell’incantamento.
Ancora lontani i tempi di Kid’s got Talent o Ti lascio una Canzone, Cino Tortorella diede vita nel 1959 alla prima edizione dello Zecchino d’oro: una gara di canzoni (e non di piccoli cantanti) vissuta come un gioco e come una festa.
Insieme alla direttrice d’orchestra Mariele Ventre, Cino Tortorella portò la sua magia sul palco dell’Antoniano di Bologna, approcciandosi ai bambini utilizzando una lingua speciale (lo “zurlese”), identificativa di quello strano modo che hanno gli adulti di approcciarsi e rivolgersi ai bambini.
Alla soglia dei suoi 90 anni, il Mago Zurlì ha esalato l’ultima magia: quella di scomparire alla soglia dei 90 anni lasciando dietro di sé solo dolcezza e ricordi in bianco e nero.