David Sassoli, presidente del parlamento europeo, è morto lo scorso 11 gennaio all’età di 65 anni. Da tempo era malato a causa di un mieloma e nello scorso novembre era stato colpito da una brutta polmonite che aveva complicato la sua situazione durante le festività natalizie. David Sassoli era ricoverato all’Istituto Tumori Friulano di Aviano, una struttura di eccellenza a livello internazionale per la cura dei tumori al sangue.
Con lui scompare un grande politico europeista, stimato trasversalmente da tutti i partiti politici.
David Sassoli era nato a Firenze il 30 maggio 1956, ereditando la passione per il giornalismo da suo padre Domenico. Cattolico, sin da giovane seguì le orme paterne entrando nella Lega Democratica, gruppo che animò il dissenso da sinistra all’interno della Democrazia Cristiana.
La sua carriera giornalistica iniziò nella carta stampata a Roma, dove la sua famiglia si era trasferita per seguire il lavoro di suo padre (anche lui giornalista). Nel 1992 David Sassoli entrò in Rai come inviato del TG3. Il suo volto divenne molto popolare nella televisione di stato grazie alla sua presenza ad importanti trasmissioni, in special modo quelle con Michele Santoro. Dopo alcuni anni iniziò la sua esperienza alla conduzione del TG1, di cui divenne nel 2006 vicedirettore, nominato da Gianni Riotta.
Nel momento di maggiore popolarità televisiva, David Sassoli decise di chiudere la sua carriera giornalistica per intraprendere quella politica, candidandosi alle elezioni europee del 2009. I risultati furono eccellenti e l’ex giornalista divenne in pochi anni uno dei parlamentari più importanti arrivando alla vicepresidenza del Parlamento Europeo nel 2014 ed alla presidenza nel 2019.
In tanti hanno speso parole di elogio per il presidente, tra queste quelle della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen: “E’ un giorno triste per l’Europa. Oggi la nostra Unione perde un convinto europeista, un sincero democratico e un uomo buono”.
David Sassoli lascia la moglie Alessandra Vittorini ed i figli Livia e Giulio.
I funerali si sono svolti lo scorso 14 gennaio a Roma presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli, alla presenza delle più alte cariche dello Stato ed i presidenti della Commissione e del Consiglio UE von der Leyen e Michel.
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