E’ morto Johnny Winter, chitarrista americano, talento vero, che ha fatto la storia della musica rock&blues. La notizia della sua improvvisa morte è stata diffusa da Jenda Derringer, moglie del suo grande amico e collaboratore Rick, chitarrista come lui. Aveva settanta anni.
Chitarrista eclettico e funambolico, nato nel cuore del Texas, Johnny Winter dava il meglio sul palco improvvisando. Era proprio questa una delle sue grandi doti, l’improvvisazione, che lo condusse a grandi prestazioni sul palco e non solo. Partecipò anche a Woodstock, suonando nella notte del 17 agosto, terza giornata del raduno destinato a passare alla storia, con i suoi Progressive Blues Experiment. Dischi e live gli procurarono un’eccezionale popolarità, ma come accadde a tanti artisti della sua generazione, finì nella spirale della tossicodipendenza. Ma seppe reagire e rialzarsi fino a che, nel 1977, gli riuscì il colpaccio di “agganciare” il maestro BB King dopo il fallimento della Chess Records che lo aveva liquidato.
Johnny Winter si affermò anche come produttore, con tre dischi – Hard again, I’m ready e King Bee – con i quali, mettendo la sua acutezza al servizio dei suoni elettrici del maestro Muddy Waters, fu premiato con altrettanti Grammy Award e molte altre nomination ottenne da solista nella categoria album blues, vincendo nel 2004 con I’m a Bluesman. Nel 1988 il suo nome fu indotto nella Blues Foundation Hall of Fame e nel 2003 fu inserito al numero 63 della classifica “100 Greatest Guitarists of All Time” del prestigioso magazine americano Rolling Stone.
Johnny Winter ha attraversato la storia della musica popolare con un corpus impressionante di dischi, sia di studio che live, con una spiccata preferenza per questi ultimi visto che un artista della sua generosità trascorreva la maggior parte dell’esistenza in tour, soprattutto negli Stati Uniti, con un’attività concertistica assolutamente febbrile. Era stato anche in Italia, nel maggio scorso, con tre concerti che avevano toccato Roma, Udine e Mezzago. Il suo ultimo disco di studio è Roots del 2011: una beffa del destino gli ha negato l’opportunità di festeggiare il settantesimo compleanno con il nuovo album Step Back, la cui uscita era già annunciata per il primo settembre.