Leone di Lernia si è spento a Milano il 28 febbraio dopo alcuni giorni di ricovero in clinica e questo, purtroppo, non è uno degli scherzi che usava fare nel corso della famosa trasmissione radiofonica “Lo zoo di 105”.
All’età di 78 anni, Leone di Lernia era conosciuto da almeno due generazioni grazie ai suoi tanti successi trash e demenziali e per essere stato voce storica di uno dei programmi radiofonici più seguiti.
Nato in Puglia, Leone di Lernia aveva raggiunto il successo grazie alle parodie, spesso scurrili, di famosissime canzoni dance. E dal sud Italia – dove fino all’ultimo è stato seguito tanto da continuare a fare concerti – il suo successo si era esteso a macchia d’olio in tutta la penisola.
Così anche a Milano si sentivano cantare le sue cover in dialetto barese: Gypsy Woman era diventata per tutti Ra-ra-ri, ra-ra, pesce fritto e baccalà, Bailando trasformata in Magnando, The Rhythm of the Night diventata Te si mangiate la banana, All That She Wants trasformata in Cumbà Giuan e Pump Up the Jam ribattezzata Uè paparul maccaron.
La musica ha caratterizzato l’intera vita del cantante che per quasi dieci anni (dal 1999 al 2008 e di nuovo, anche se parzialmente, nel 2011) è stato voce e spalla comica del programma radiofonico “lo Zoo di 105”.
E oltre alla radio, anche la tv: dopo l’esordio con lo pseudonimo Cucciolo Di Lernia e la partecipazione in Alto gradimento di Renzo Arbore, Leone di Lernia partecipò a Mai Dire Gol e all’Isola dei famosi (per sostituire Massimo Ceccherini) e nel gennaio 2010 ritornò in onda su Sky come conduttore del programma “Leone Auz”.