Onoranze Funebri Roma saluta Livio Garzanti

Livio GarzantiE’ morto Livio Garzanti, uno dei più grandi editori italiani del Novecento. A lui si devono intuizioni letterarie e lanci editoriali di primo livello, su tutti quelli di Pier Paolo Pasolini, Carlo Emilio Gadda e Paolo Volponi che hanno reso celebre la casa editrice Garzanti in Italia e nel mondo. Aveva 93 anni.

Livio Garzanti nell’ormai lontano 1952 ereditò dal padre Aldo la casa editrice, sorta tra il 1936 e il ‘39 sulle ceneri delle edizioni Treves, storica casa editrice ottocentesca di tradizione monarchica, costretta a chiudere i battenti a causa delle leggi razziali e del predominio fascista in Italia.

Fu solo nel 1961 che Livio Garzanti prese il comando della Garzanti diventandone presidente. Egli rimase in carica fino agli anni della crisi: nel 1995, infatti, Utet acquistò il 51% del capitale sociale e il rimanente andò nelle mani delle Messaggerie italiane, anche se il marchio rimase di proprietà della famiglia Garzanti.

Nel 1955 lanciò il giovane Pier Paolo Pasolini pubblicando Ragazzi di vita. Sempre grazie a lui arrivarono sui banchi delle librerie Quer pasticciaccio brutto di Carlo Emilio Gadda e Memoriale di Paolo Volponi e successivamente pubblicò anche autori come Jorge Amado, Truman Capote e Goffredo Parise.

Nel corso della sua vita, Livio Garzanti non è stato solo un editore di grande fiuto e successo ma anche un raffinato autore di narrativa. Portano la sua firma «L’amore freddo» (1980), «La fiera navigante» (1990), «Una città come Bisanzio» (1985), «Amare Platone» (2006). Goffredo Parise s’ispirò poi proprio a Livio Garzanti per scrivere «Il padrone» (1965).