Morti e social network: la bufala corre online

bufala morti facebookEros Ramazzotti è solo uno degli ultimi vip che, in ordine temporale, è stato dichiarato morto da un articolo-bufala circolante su Facebook. Nello stream di notizie del popolare social network, infatti, sono sempre più le notizie condivise, cliccate e “likate” che si riferiscono alla scomparsa di qualche personalità famosa e, spesso, è difficile capire se si tratta di vere dipartite o di bufale ben congeniate.

Per prima cosa, consiglia lo staff di AMA Onoranze Funebri Roma, agenzia funebre specializzata nell’organizzazione di funerali nella Capitale, occorre controllare il sito di provenienza della notizia.

“Se si tratta di famosi quotidiani nazionali come La Repubblica o Il Corriere della Sera, possiamo fidarci e commemorare il vip defunto – spiega un responsabile di Onoranze Funebri Roma. Se il sito invece è di dubbia fattura, se contiene solo notizie “curiose” o se ha nella URL la parola bufale… beh, meglio segnalare il post. Attenzione a non condividere né commentare né mettere like a notizie fasulle: si rischia solo di farle circolare ulteriormente”.

Spesso queste morti illustri non sono altro che trovate di marketing, per portare traffico sul proprio sito web e generare così profitti dalle tante visite. Niente di onorevole, quindi.

Per dovere di cronaca, occorre ricordare che esistono oltre 30 milioni di account Facebook appartenenti a persone decedute; alcuni di questi restano per commemorare il caro estinto, altri continuano ad essere gestiti da persone vicine al morto.

Una cosa è certa. Questo potrebbe rappresentare un primo passo verso la creazione di un cimitero virtuale, considerando le problematiche sempre più pressanti riguardanti la mancanza di spazi adeguati alle sepolture.