AMA Onoranze Funebri Roma saluta il rugbista Chester Williams

Chester WilliamsIl rugbista sudafricano Chester Williams è morto improvvisamente lo scorso 6 settembre all’età di 49 anni a causa di un infarto. Con Chester Williams scompare il simbolo della nazionale sudafricana, gli Springboks, vincitrice dei mondiali di rugby nel 1995 giocati proprio nel paese di Nelson Mandela. La storia di questa nazionale è stata splendidamente raccontata nel film Invictus diretto da Clint Eastwood e molte scene del film sono dedicate proprio a Chester Williams. Era il periodo in cui la nazione sudafricana si stava lasciando faticosamente alle spalle i decenni dell’apartheid, la discriminazione razziale che divideva il paese tra bianchi e neri, e il presidente Nelson Mandela aveva visto in quell’evento sportivo così importante un momento che poteva finalmente unire il Paese. Il rugby in Sudafrica era fino a quel momento uno sport giocato prevalentemente dai “bianchi” e Chester Williams fu l’unico giocatore di colore ad essere convocato in quella nazionale che conquistò la coppa del mondo. La “Perla Nera” (così era soprannominato Williams) giocò come ala titolare dai quarti di finale alla finale vinta contro la Nuova Zelanda per 15-12, dando un contributo fondamentale. La sua presenza fu molto importante per la popolazione nera che, per la prima volta, cominciò a sentire sua la nazionale di rugby che per decenni era sempre stata considerata estranea se non ostile. Si può quindi certamente dire che anche grazie a Chester Williams il Sudafrica poté iniziare il difficile percorso di integrazione.
Durante la sua carriera comunque il campione sudafricano non cessò mai di denunciare gli episodi di discriminazione razziale ancora ben presenti nel Paese e soprattutto nella nazionale degli Springboks. In particolare nella sua biografia, A Biography of Courage, curata da Mark Keohane, accusò numerosi giocatori bianchi di episodi di intolleranza anche spicciola, come gli insulti ricevuti in campo da un compagno di squadra durante un incontro internazionale.
Dopo il suo ritiro, Chester Williams iniziò a lavorare come allenatore sia in Sudafrica che all’estero, non nascondendo mai il sogno di allenare un giorno la nazionale degli Springboks, come dichiarato in un’intervista al Guardian nel 2002: «Non è un segreto che prima o poi vorrei allenare gli Springboks. Spero solo che, se ciò accadrà, nessuno faccia caso a quanti giocatori neri saranno in squadra. Sarebbe il più importante giorno del rugby sudafricano».
Purtroppo Chester Williams non ha potuto coronare questo sogno, ma tutto il Sudafrica si ricorderà per sempre questo grande campione.