Ama Onoranze Funebri Roma – E’ morto Gaetano Anzalone

Gaetano Anzalone
Gaetano Anzalone è morto all’età di 87 anni dopo una lunga malattia. E’ stato presidente dell’AS Roma dal 1971, quando rilevò da Alvaro Marchini la proprietà del club, fino al 1979. Non furono questi anni particolarmente esaltanti da un punto di vista sportivo, se si eccettuano la vittoria nel torneo Anglo Italiano ed il terzo posto nel campionato 1974-75, ma la presidenza di Gaetano Anzalone fu comunque importante per la lungimiranza che mostrò nella gestione della società giallo-rossa. Nel marketing la Roma, precorrendo i tempi, registrò e sfruttò commercialmente il proprio marchio, un “lupetto” stilizzato disegnato da Pietro Gratton, avviando il merchandising con l’apertura di Roma Shop allo stadio Olimpico. Si deve a Gaetano Anzalone anche la costruzione del centro sportivo di Trigoria che per l’epoca rappresentò uno dei primi impianti polifunzionali di un club professionistico italiano. Essendo stato un dirigente del settore giovanile della Roma, diede ulteriore impulso al vivaio lanciando calciatori del calibro di Francesco Rocca, Bruno Conti ed Agostino Di Bartolomei. Nonostante il gap con i tradizionali club del nord, cercò nei limiti delle sue possibilità economiche di rafforzare la squadra mettendo a segno alcuni colpi di mercato. Come quando acquistò dal Milan Pierino Prati che ritrovò a Roma lo smalto dei giorni migliori contribuendo con i suoi goal a portare la squadra ad un insperato, ma meritatissimo, terzo posto. Di questa Roma l’allenatore era Nils Liedholm, che poi tornerà con la presidenza Viola contribuendo in maniera determinante alla conquista del secondo scudetto e della finale di Coppa dei Campioni. Oppure come quando acquistò nell’estate 1978, tra l’euforia generale, il giovane centravanti emergente Roberto Pruzzo riportando anche a Roma Luciano Spinosi dopo la fortunata esperienza juventina. Le cose però, in quella che sarebbe stata la sua ultima stagione alla presidenza della Roma, andarono male. La squadra si salvò in extremis dalla retrocessione ed il malumore della piazza lo spinse a cedere la società all’Ing. Dino Viola. Quella che poi si costruì fu una grande Roma che prese forma anche per il contributo fornito da Gaetano Anzalone, il “presidente gentiluomo” come fu chiamato dai suoi tifosi.