AMA Onoranze Funebri Roma nel primo anniversario della morte di Astori

Davide Astori
Nel primo anniversario della morte di Astori (lo scorso 4 marzo) la serie A ha voluto ricordarlo con una manifestazione che ha unito tutte le tifoserie. Al minuto 13, il numero della maglia di Astori, i maxi-schermi degli stadi hanno proiettato l’immagine del capitano della Fiorentina con un messaggio dello speaker per invitare tutti i presenti a tributargli un applauso. Raramente si era visto sulle tribune tanta partecipazione emotiva nel ricordare una persona scomparsa. Astori era un bravo calciatore, amato e rispettato da compagni ed avversari, ma soprattutto era una persona perbene. Amava la sua famiglia che gli aveva trasmesso sani valori e ne aveva costruita una nuova, tutta sua, con la compagna Francesca Fioretti. Nel 2016 era nata Vittoria e la vita di Davide poteva considerarsi perfetta. Poi il dramma che non ti aspetti mai possa succedere. E’ proprio questo il punto: perchè è successo? Perchè atleti che sembrano sani ed invincibili continuano a morire in tali circostanze? Per indagare sulle cause della morte di Astori, e sulle eventuali responsabilità, sta indagando la procura di Firenze. Dopo molti mesi sono ormai chiare le cause: la morte di Astori è stata dovuta a “fibrillazione ventricolare da cardiomiopatia aritmogena”, la stessa patologia riscontrata per i decessi dei calciatori Piermario Morosini ed Antonio Puerta, rispettivamente del Livorno e del Siviglia. Si poteva prevedere questa tragedia? Gli inquirenti credono di sì e per questo nei mesi scorsi hanno emesso avvisi di garanzia nei confronti dei due medici che a Cagliari ed a Firenze rilasciarono le autorizzazioni per l’idoneità sportiva di Astori. Da quanto finora è emerso sembrerebbe che durante le visite nel Centro di Medicina dello Sport di Careggi (Firenze) gli elettrocardiogrammi avevano messo in evidenza “la presenza di extrasistole ventricolari nel corso delle prove da sforzo cui il calciatore era stato sottoposto nel luglio 2016 e nel luglio 2017 per ottenere il certificato di idoneità sportiva” (La Nazione). Due campanelli di allarme su cui la procura sta lavorando e che probabilmente porteranno ad ulteriori sviluppi dell’inchiesta.